Oggi il Codacons si è costituito parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura di Trapani e relativo allo scandalo che riguarda l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani e che ha portato la Guardia di finanza a notificare provvedimenti cautelari restrittivi nei confronti di dieci persone finite nell’indagine denominata “Aspide” della Procura della Repubblica di Trapani.scandalo sanitario Sicilia

Enormi danni per i cittadiniscandalo sanitario Sicilia

Le contestazioni riguardano fatti che sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2022 e ipotizzano reati di corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di Ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio nei concorsi e nell’assegnazione di borse di studio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio. Tra i fatti contestati si annovera perfino una richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna in una procedura per il rinnovo della patente di guida. Un “sistema” attuato dunque in un contesto palesemente collusivo, su logiche clientelari e con la compiacenza di alcuni pubblici ufficiali.

Le indagini affidate ai Finanzieri del PEF, inizialmente tese a verificare la regolarità di un bando di gara indetto dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani e inerenti alla fornitura di attrezzature sanitarie da destinare ai reparti di terapia intensiva per il fronteggiamento dell’emergenza da Covid-19, hanno successivamente evidenziato significative carenze, accompagnate da condotte distorsive, nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza adottata allo scopo. scandalo sanitario Sicilia

“Uno scandalo gravissimo che getta parecchie ombre su tutta la gestione dell’emergenza Covid in Sicilia, commenta il Codacons, ed occasione per gravi speculazioni sulla pelle dei cittadini. Auspichiamo che venga fatta piena luce sull’accaduto, e vengano accertate le responsabilità dei soggetti coinvolti. Chiediamo, inoltre, che le indagini vengano estese in tutte le Aziende Sanitarie”.

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