Il Codacons e Articolo 32 – AIDMA (Associazione Italiana Diritti del Malato) annunciano ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI DELLA SICILIA sulla figura del “Referente facilitatore regionale del progetto Rete Civica della Salute“, (ricerca indetta con avviso pubblico dall’ ASP di Siracusa per titoli e colloquio per la figura professionale di Dirigente avvocato con mansione di Referente Facilitatore Regionale) per comprendere come mai in Sicilia si attribuisca ad una persona, per 24 mesi, un incarico del genere, per un costo di 96.000 euro.

Chi conosce questa figura? Cosa fa? Referente facilitatore regionale

“E’ una spesa che i siciliani possono permettersi? E’ davvero utile istituire questa figura che percepisce un compenso così alto?”

Questi sono alcuni degli interrogativi che si pone il Codacons in un momento storico in cui i cittadini sono in grosse difficoltà economiche. D’altra parte, se è evidente a molti che le famiglie siciliane versano ancora in situazione di difficoltà a causa della crisi generata dal Covid, e tagliano i consumi nei settori non indispensabili e talvolta anche in quelli essenziali, a taluni questo non appare chiaro e così viene indetto un bando per attribuire 4.000 euro al mese ad una persona, ossia appunto al “Referente facilitatore regionale del progetto Rete Civica della Salute“.

Incarico per 24 mesi al costo di 96.000 euro. Era proprio necessario?

Ma la “Rete Civica della Salute“, istituita presso diverse Aziende Sanitarie della Regione Siciliana con lo scopo di supportare il miglioramento della comunicazione istituzionale sanitaria e sensibilizzare i cittadini sul corretto utilizzo dei servizi per quale motivo dovrebbe essere supportata da una figura del genere indicata nel bando? Che attività dovrebbe svolgere in effetti il “Referente facilitatore regionale” del progetto Rete Civica della Salute? Perché se davvero la Rete Civica della Salute vuole essere un appello ai cittadini a partecipare attivamente al miglioramento della qualità dei servizi sanitari, diventando “Riferimenti Civici della Salute” autodeterminati in ogni Comune, allora i motivi dell’incarico non risultano chiari.

“Riteniamo, dunque, – continuano Codacons e Articolo 32 – AIDMA – indispensabile che sia fatta chiarezza, visto che i soldi pubblici, dei siciliani, vanno impiegati con molta attenzione, soprattutto nel periodo che stiamo vivendo”.

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