Il Codacons ritiene che la proliferazione di incendi nell’intero territorio siciliano, al di là dell’eccezionalità dell’evento, pone molteplici interrogativi sull’efficienza attuativa di un piano di prevenzione. Incendi territorio siciliano

A prescindere dal caldo record, infatti, i roghi sono probabilmente tutti di origine dolosa e si ripetono ogni anno sempre nel medesimo periodo. Quindi, le numerose inadempienze segnalate da più parti sul numero di autobotti e sulla loro procedura di acquisto, sull’impiego di presunti droni-giocattolo sul limitato numero di canadair e sull’eventuale mancata attuazione di misure idonee a prevenire e ridurre sensibilmente i fenomeni incendiari hanno indotto il Codacons – tramite l’avv. Marcello Drago dell’ Ufficio Legale Regionale – a depositare presso tutte le Procure dell’Isola un esposto. In questo modo verranno verificate eventuali responsabilità, anche per omissione di atti di ufficio, in relazione a incendi che hanno colpito il territorio di ciascuna provincia.

“Inoltre – continua il Codacons – occorre controllare se sia rispettato l’obbligo previsto della legge 353/2000 di tenere aggiornato il catasto delle aree incendiate; questo è stato istituito allo scopo di registrare i terreni interessati dalle fiamme negli ultimi cinque anni e far si che sulle aree colpite da incendio non vengano realizzate strutture o infrastrutture civili, commerciali o industriali per dieci anni dal rogo.

Ci auguriamo, conclude il Codacons, che chi ha una qualche responsabilità nella causazione degli incendi verificatisi in questo periodo sia assicurato alla giustizia e contemporaneamente che si effettui un concreto piano di prevenzione, senza inutili sprechi di risorse pubbliche”.

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