A gennaio, in Sicilia, erano numerosi i sindaci che emanavano ordinanze con cui veniva sospesa, nelle scuole, la didattica in presenza a seguito dell’aumento esponenziale dei contagi da Covid-19. Codacons querela diffamazione Medico

Secondo il Codacons, tali provvedimenti dei primi cittadini derivavano dalla necessità di scongiurare una reale condizione di pericolo, che d’altra parte veniva confermata dall’ordinanza del Presidente della Regione Musumeci, che consentiva ai sindaci di tenere chiuse le scuole nei territori dichiarati zona rossa o arancione o dove ci fossero circostanze di rischio estremamente elevato e comunque previo parere obbligatorio dell’Asp.

Infatti, nell’Isola la situazione era di estrema gravità, tant’è vero che venivano emanati provvedimenti restrittivi anti Covid e dichiarati “zona arancione” ben 149 Comuni siciliani. “Ogni sindaco – affermava il Codacons – è responsabile della condizione della salute della popolazione del territorio che amministra, si fa carico delle esigenze dei cittadini e deve adottare tutti i provvedimenti necessari a preservare l’igiene e la salute pubblica”.

Per questo motivo, il Codacons, si schierava a fianco dei sindaci, che con grande senso di responsabilità, anche se spesso con rammarico, emettevano ordinanze di sospensione della didattica in presenza onde scongiurare l’ulteriore diffondersi dell’epidemia in un momento di saturazione delle strutture sanitarie siciliane. Il Codacons, inoltre, invocava un controllo accurato degli ambienti scolastici, anche per verificare se i dirigenti scolastici avessero impiegato le risorse Covid per installare le attrezzature di filtraggio dell’aria per l’utilizzo dei locali meno areati.

Postava su Facebook espressioni molto offensive nei confronti del Codacons e dei suoi membri per un plauso rivolto ai sindaci che tenevano le scuole chiuse in piena emergenza Codacons querela diffamazione Medico

Orbene, questo impegno del Codacons in merito alla sicurezza scolastica, e la sua costante attività a tutela di utenti e consumatori, risultava particolarmente indigesto per un Dirigente Medico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, che si lasciava andare ad espressioni molto offensive nei confronti dell’Associazione e dei suoi membri, con un post a commento della notizia, pubblicata da una nota testata giornalistica.

Adesso, la questione è finita sul tavolo del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo che ha ricevuto la querela per diffamazione aggravata da parte del Codacons Sicilia.

Non possiamo accettare che venga screditata la professionalità e la correttezza dell’associazione e dei suoi membri ledendo la credibilità e la reputazione che l’associazione ha costruito nel tempo, in anni di battaglie a fianco dei cittadini”, spiega Giovanni Petrone Presidente Regionale Codacons.

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