Dopo il blitz dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, nell’ambito dell’operazione denominata “Genius”, che ha coinvolto il capo dell’ufficio del Genio Civile di Catania, Natale Zuccarello, l’ingegnere Saverio Verde, (ormai ex) dirigenti del Genio Civile di Catania, che sono finiti in carcere assieme agli imprenditori edili Nunzio Adesini e Rocco Mondello, accusati – a vario titolo – di corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, unitamente ad altri soggetti, il Codacons si costituisce parte offesa a tutela di tutti i cittadini.

Il Genio Civile di Catania, infatti, sarebbe stato il teatro di un sistema, ben congegnato, di corruzione.  Al centro dell’inchiesta delle fiamme gialle sono finiti alcuni appalti pubblici del valore di 4 milioni di euro. E precisamente il consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del Comune di Aci Catena, la sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania, i lavori di recupero del sedime portuale, anche ai fini della messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori, del porto di Catania. catania operazione genius

Tra le altre contestazioni, gli ingegneri Natale Zuccarello e Saverio Verde, e il funzionario Ignazio Carbonaro, nell’ambito di alcune opere pubbliche gestite dal Genio di Catania, “avrebbero favorito, dietro pagamento di una somma di denaro o altre utilità, la società di costruzioni di Gela Nurovi srl”, rappresentata da Nunzio Adesini e Rocco Mondello. Per “i lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, Zuccarello e Verde avrebbero redatto un falso verbale”, dichiarando un aggravamento dello stato di dissesto della “collina Vampolieri”. Questo avrebbe portato a un innalzamento del valore della commessa da “150.000 euro a 260.000 euro”.

Negli ultimi anni sono stati depositati dal Codacons numerosi esposti per il cattivo stato manutentivo di scuole ed edifici pubblici, nonché per la cattiva gestione della rete stradale ed autostradale siciliana, poiché a cagione dei numerosi episodi corruttivi sono stati posti in pericolo la pubblica incolumità in ragione del venire meno delle condizioni di sicurezza relative alla circolazione dei veicoli sui tratti stradali in questione.

E’ ormai acquisito, conclude l’Avv. Giovanni Petrone, Presidente Regionale Codacons, che la corruzione contribuisce alla riduzione della qualità dei servizi, incide negativamente sulle entrate fiscali, scoraggia gli investimenti, aumenta l’ingiustizia sociale e la povertà e, infine, mina la credibilità del Paese anche in ambito internazionale”.

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