Agenpress – Il primo passo per attuare una spending review efficace è tagliare il numero di enti inutili esistenti nel nostro paese che pesano come un macigno sulle tasche dei cittadini. Lo chiede il Codacons, che ricorda come il precedente Governo Monti avesse censito circa 500 enti dichiaratamente “inutili” a carico della collettività, strutture che hanno un peso non indifferenze per il bilancio dello Stato, costando la bellezza di 10 miliardi di euro ogni anno.
Nel corso degli anni tutti i governi e tutti gli schieramenti politici hanno affermato di voler cancellare tali strutture, accertandone pubblicamente l’inutilità; tuttavia, nel corso degli ultimi 5 anni, solo una cinquantina di enti sono stati realmente eliminati: altri sono stati solo chiusi e poi riaperti con un nome diverso – spiega il Codacons – Tra i tanti enti sulla cui reale utilità i cittadini avanzano dubbi, troviamo la Fondazione centro studi transfrontaliero del Comelico e Sappada; il Centro di documentazione di storia della psichiatria in Emilia Romagna; l’Ente autonomo fiera mostra dell’ascensione di Francavilla Fontana in Puglia; l’Istituto nazionale di beneficenza Vittorio Emanuele III; l’Istituzione per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere in Veneto; il Centro Piemontese di Studi Africani; il Consorzio Intercomunale Soggiorni Climatici di Verona; l’Istituto culturale delle comunità dei ladini storici a Belluno. E la lista, assicura il Codacons, sarebbe ancora molto lunga.
Tagliando gli enti inutili si recupererebbero risorse pari a 10 miliardi di euro annui, attuando finalmente una spending review vera ed efficace per le casse pubbliche – conclude l’associazione.

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