Garantiva cure e assistenza a centinaia di pazienti provenienti da tutta la Sicilia. Ospedale Garibaldi Androlog

ospedale-garibaldi-di-cataniaIl Codacons Catania ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di Cittadini che lamentano un forte ridimensionamento dell’attività di andrologia urologica presso il Reparto di Urologia dell’azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania. È stato segnalato infatti che è stata sospesa l’attività chirurgica.

Istituito dall’anno 2011 l’ambulatorio Andrologico ha garantito una assistenza attenta e costante con cadenza settimanale e con un numero minimo di visite garantite di 3 per giornata prevista. In particolare, il numero di pazienti che annualmente viene prenotato e visitato nell’ambulatorio andrologico è di circa 150. Tutti i pazienti che accedono al suddetto servizio andrologico, vengono  presi in carico ed avviati ad un iter terapeutico personalizzato, e quindi indirizzati ad una idonea terapia, medica o chirurgica.

Grave riduzione del servizio a danno della salute pubblica.

In base ai dati in possesso del ospedale-garibaldiCodacons, di questi pazienti circa il 10 % lamenta disfunzione erettile di grado lieve o non valutabile con i questionari comunemente usati durante la visita (IIEF5-IPSS). Questi pazienti, che richiedono comunque una soluzione ai loro problemi, vengono indirizzati dallo psicologo presente nella struttura. Dei pazienti visitati per anno, circa il 35% sono affetti da disfunzione erettile grave. I malati resistenti alle terapie di I e II livello per la disfunzione erettile vengono avviati alla terapia chirurgica, impianto di protesi peniena idraulica tri-componente, una tecnica chirurgica fiore all’occhiello dell’ospedale Garibaldi da quest’anno immotivatamente sospesa – denuncia il Codacons.

Una interruzione del servizio che rappresenta un danno per tutta la Sicilia, considerato che dei pazienti affetti da disfunzione erettile severa,  che annualmente accedono all’ambulatorio e che verosimilmente necessiteranno della chirurgia protesica peniena, circa il 50% provengono da altre province, inviati al centro sia dai medici di medicina generale, sia da altri specialisti andrologi che non praticano tale procedura chirurgica. Tutto ciò premesso, il Codacons chiede all’Assessore Regionale alla Salute e al Direttore generale dell’ARNAS Garibaldi quali motivazioni possano giustificare tale contrazione dell’offerta specialistica in un settore così delicato e nello stesso tempo così unico nella sua specificità e quali iniziative vogliano intraprendere per porre rimedio a queste incomprensibili disposizioni.

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