L’ennesimo incidente rilevante per una raffineria dove è necessario attuare le attività di prevenzione e previste dalla normativa vigente.

Non dobbiamo dimenticare- afferma il CODACONS- che la Raffineria di Milazzo è sottoposta alla direttiva Seveso che prevede delle specifiche attività di controllo e prevenzione. Inoltre il territorio della valle del Mela è dichiarato ad elevato rischio di crisi ambientale.

La situazione è piuttosto grave se si considera che siamo in un area in cui gli impianti a rischio di incidenti rilevanti sono molti e vicini, da cui può derivare un effetto ”domino“ in caso di incidente che sarebbe una prevedibile conseguenza . In parole povere una esplosione o uno scoppio da un impianto si estenderebbe a quelli vicini con conseguenze catastrofiche per tutta l’area limitrofa fortemente antropizzata.

In questo campo interviene ,appunto ,una normativa specifica detta “direttiva Seveso” , nome dettato da un triste evento che coinvolse le popolazioni della cittadina di Seveso che vivevano nei pressi dello stabilimento ICMESA ,da cui prese origine una nube tossica contenente diossina che investì i territori vicini allo stabilimento, con danni per l’ambiente e gli esseri viventi. I danni furono dovuti al mancato e tempestivo intervento delle autorità, alla mancanza di pianificazione delle emergenze alla mancata informazione ai cittadini.

L’informazione prevista da tale norma deve essere capillare .

Un aspetto fondamentale nella direttiva Seveso – continua CODACONS- è quello della informazione alle popolazioni tramite i piani di emergenza esterni, piani che devono prevedere ogni singola azione atta alla prevenzione del danno da incidente industriale. I piani devono essere periodicamente aggiornati. Per l’area in questione esistono? Sono stati aggiornati?

Responsabili dei piani di emergenza esterna sono :

-la Regione per le attività di indirizzo e coordinamento;

– i prefetti che curano l’approvazione e l’aggiornamento ;

– il sindaco che deve effettuare l’informazione alle popolazioni.

La Regione Siciliana attualmente è assente, in particolare mancano le direttive sulla informazione da dare alle popolazioni.

In questo campo e in particolare sulle aree a rischio i fondi ed i progetti esistono , perché non si interviene?

Forse si aspetta un altro incidente che coinvolga gli addetti agli impianti e le popolazioni esposte?

La Regione ribadisce il CODACONS- è responsabile inoltre della mancata stesura dei piani di risanamento dell’aria. In una situazione di gravissimo inquinamento ambientale dovuto all’incendio in atto, non è capace di intervenire, sarebbe opportuno che si conoscessero le attività che ha intenzione di mettere in atto e se esiste un minimo di progettualità e programmazione . Ci chiede anche che fine hanno fatto di decreti per la prevenzione del danno da inquinamento atmosferico in area a rischio, le nuove direttive che l’ex assessore Lo bello aveva promesso, quali attività ha avviato in tale campo il dipartimento.

E’ importante che la burocrazia regionale, i dirigenti generali e i dirigenti che si dovrebbero occupare di settori come la prevenzione dei danni alla popolazione in caso di incidenti rilevanti ed in campo di inquinamento atmosferico intervenissero ed abbandonassero l’immobilismo in cui sono abituati a vivere, ricordandosi che il mancato intervento e le omissioni possono trasformarsi in cittadini che perdono la vita o in ammalati delle peggiori patologie e che di fronte non hanno soltanto montagne di carte inutili ma uomini e donne che rischiano la loro salute.

Ci si aspetta – conclude il CODACONS- un immediato intervento da chi è preposto ai controlli anche per i mancati interventi di chi poteva fare e non ha fatto.

 

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