discarica abusivaA RISCHIO LA SALUTE DEGLI ABITANTI DI MONTEROSSO, PENNISI, SANTA MARIA LA SCALA E LAVINAIO, MA NON SOLO.

Il Codacons interviene nell’inchiesta della Procura di Catania sulla grande area adibita a discarica abusiva di rifiuti industriali sita nel territorio di Aci Sant’Antonio, nella frazione di Lavinaio e si costituisce Parte offesa.

Lo rende noto Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons.
Il sito inquinato, che si prospetta come uno dei più grossi disastri ambientali dell’isola, di circa tre chilometri quadrati, ex area industriale di proprieta’ della catanese Proter, infatti, da circa 20 anni sarebbe stato trasformato in un area di stoccaggio abusivo di scarti industriali, e vi sarebbero state ammassate e nascoste tonnellate e tonnellate di residui di vetro, resina e stirene, collante quest’ultimo classificato come “altamente tossico per l’ambiente e cancerogeno per l’uomo”.

 

Non si tratta di una comune bomba ecologica, ma dell’atomica dei disastri ambientali se lo stirene, noto anche come feniletilene, altamente tossico e infiammabile, si attivasse nel processo di autocombustione. Sono a rischio, quindi, le ottomila persone residenti nelle vicinanze della discarica, dove negli anni sono cresciuti gli insediamenti abitativi di Monterosso, Pennisi e Santa Maria La Stella, oltre la stessa Lavinaio, ma non solo.

 

francesco tanasiPer questi motivi – afferma Tanasi – il Codacons, tramite l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale, ha deciso di costituirsi parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania sulla discarica abusiva, affinché si accertino le responsabilità, per poi promuovere la costituzione di parte civile nel processo penale allo scopo di richiedere il risarcimento del danno a favore della popolazione locale.

Il Codacons spiega l’Avv. Carmelo Sardella, per fare piena luce sulla pericolosità dell’area e sulle responsabilità, ha nominato due periti tra i più autorevoli esperti in materia di discariche e rifiuti: il Prof. Riccardo Maggiore, Professore Associato di Chimica dell’Ambiente dell’Università di Catania, esperto di trattamento dei rifiuti, che aveva già monitorato la discarica per conto dell’Università di Catania, ed il Prof. Ing. Giuseppe Mancini (sempre dell’Università di Catania).

Gli esperti del Dipartimento Ambiente del Codacons, continua Sardella, che vantano una lunga e qualificata esperienza nel settore, avranno anche il compito di eseguire tutti gli accertamenti giudicati necessari per stabilire la pericolosità dell’area, di circa tre chilometri quadrati, in cui sarebbero stati riversati e nascosti, tonnellate di residui altamente tossici e cancerogeni, nonché per accertare se i materiali riversati abbiano compromesso le falde acquifere.

Si tratta di un vero e proprio attentato alla salute dell’ambiente e dei cittadini. La vicinanza di questa discarica, del tutto abusiva, ai centri abitati o a zone adibite alla coltivazione di frutta e ortaggi, non può che nuocere gravemente alla salute di tutti i cittadini, non solo locali. Le sostanze tossiche penetrano facilmente nel terreno, si diffondono nell’aria, spezzano l’equilibrio dell’ecosistema circostante e portano disturbi e malattie nei soggetti che vengono malauguratamente in contatto con queste fonti di inquinamento, per tali ragioni- conclude Sardella- il Codacons chiede che la Procura accerti le responsabilità di chi ha avuto un ruolo attivo nello stoccaggio abusivo degli scarti industriali nel sito della ex Proter, nonché le responsabilità per i ritardi negli interventi di bonifica pianificati negli anni e mai portati a termine da parte degli organi istituzionali.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui