CATANIA: Il Codacons, impegnato costantemente nel denunciare i numerosi casi di malasanità in Sicilia, dopo aver affrontato di recente in un incontro pubblico il tema delle vaccinazioni, denuncia adesso l’ennesima violazione dell’obbligo di legge circa una corretta informazione in tema di vaccinazioni.

In particolare, il Codacons denuncia come l’ASP (Aziendda Sanitaria Provinciale) di Catania attraverso delle missive inviate alla popolazione che non ha effettuato alcune vaccinazioni facoltative, induca in errore su quali siano le vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge. Tali missive che hanno per oggetto “Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate” invitano i genitori dei bambini a recarsi presso l’ambulatorio Vaccinale del posto per iniettare ai loro figli la vaccinazione antimorbillo, parotite, rosolia e antivaricella, facendo credere all’utente di dovere adempiere ad un obbligo di legge che non esiste. Infatti, ricorda il Codacons, le vaccinazioni obbligatorie in Italia ( che bisogna ricordare è uno dei paesi europei con il più alto numero di vaccinazioni obbligatorie) sono attualmente quattro, e cioè Polio, Difterite, Tetano ed Epatite B.

Tutto ciò è intollerabile – afferma l’ avv. Carmelo Sardella dirigente della’ Ufficio Legale Regionale Codacons- poiché si inserisce in un quadro di assoluta mancanza di informazione sui rischi delle vaccinazioni, obbligo previsto dall’art. 7 Legge 210 del 1992 che impone espressamente che “Ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazione, le Unità Sanitarie Locali, predispongono e attuano…progetti di informazione rivolti alla popolazione…, alle persone da vaccinare…I progetti assicurano una corretta informazione sull’uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione…”.

Le Sentenze dei Tribunali del Lavoro in tutta Italia, negli ultimi anni hanno confermato l’esistenza del nesso di causalità tra le vaccinazioni e importanti patologie come l’autismo, gravi ritardi psico-motori, morti in culla ecc.. (Tra le tante ad es. Tribunale del Lavoro di Milano 14.12.2012, autismo; Tribunale del Lavoro di Pesaro Maggio 2013, morte in culla), andrebbe, quindi, rispettato il diritto ad una scelta personalizzata di immunizzazione artificiale, attraverso un’ informazione che è invece assente o ingannevole.

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