Il Codacons interviene sulla decisione del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di mantenere la didattica in presenza per nidi, asili, elementari e prima media Codacons Sicilia zona rosa 

Codacons Sicilia zona rosaDa quanto si apprende dagli organi di stampa, sostiene il Codacons, l’ordinanza di Musumeci recepirebbe il DPCM di Conte, salvo che per qualche aspetto. In particolare, la Sicilia, grazie all’ordinanza del governatore siciliano, a partire da domenica entrerebbe in una zona “rossa rafforzata”, ma – secondo il Codacons -, si tratterebbe, invece, di un rosso pallido, più vicino al “rosa”. Codacons Sicilia zona rosa 

Vediamo perché. Nel provvedimento di Musumeci sono state inserite delle misure più restrittive di quelle previste dal DPCM nazionale, poiché non sarà consentito fare visita ad amici e parenti e sul fronte scolastico torneranno in classe solo i ragazzi delle elementari e sino alla prima media, mentre per tutte le altre scuole verrà mantenuta la didattica a distanza.

E’ vero – dice il Codacons – che in questo modo si rafforza in Sicilia quanto stabilito dal DPCM, secondo cui la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione si svolge in presenza, e quella secondaria di secondo grado inizia almeno al 50% in presenza, ma perché questa apertura parziale? Che differenza c’è tra i docenti della prima media e quelli della seconda media? E il personale ATA? Per quale motivo in Sicilia si tutela la salute di quanti lavorano nelle scuole secondarie di seconda grado e non si tutela quella degli operatori degli asili nido? Ci sono studenti e lavoratori di serie A e altri di serie B?

Critichiamo questa decisione del Presidente della Regione – continua il Codacons – in quanto se davvero si vuole realizzare un RAFFORZAMENTO delle misure nazionali vanno chiuse tutte le scuole, senza distinzione alcuna tra loro.

Ricordiamo, infatti, al Presidente Musumeci che in Sicilia ci sono 101.786 alunni dell’infanzia, 214.341 alunni della primaria e 145.994 studenti della primaria di primo grado, quindi, senza contare il personale docente e non, le cifre sono altissime.

Non possiamo – conclude il Codacons – difendere il diritto alla salute di taluni e sacrificare quello di altri – se dovessero esserci focolai all’interno degli istituti scolastici il Presidente Musumeci sarà ritenuto responsabile. Ripensi, dunque, all’ordinanza, estendendo la didattica a distanza a tutte le scuole siciliane. 

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