La legge di stabilità della Regione Siciliana è stata impugnata dal C.d.M. Infatti, il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 30, datato 20 aprile 2023, in modo lapidario, si esprime in questi termini: “il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare: la legge della Regione Siciliana n. 2 del 22/02/2023, Legge di stabilità regionale 2023-2025”. Bocciatura della finanziaria

La bocciatura si riferisce a tutte le norme contenute nel Bilancio Regionale che prevedevano, come copertura, i fondi FSC, e in particolare, non solo quelli già ottenuti dalla Sicilia per gli anni 2014-2020, ma anche quelli, non ancora ufficialmente stanziati, della nuova programmazione 2021-2027. Vengono così cancellate 38 norme interamente finanziate con il Fondo Sviluppo e Coesione, cioè con contributi nazionali di cui, tuttavia, al momento Palazzo d’Orleans non dispone, perché formalmente manca l’assegnazione ufficiale da parte del governo Meloni; e di queste 38 norme una trentina erano micro finanziamenti a interventi nei Comuni (spesso quelli più piccoli).

A questo punto viene spontaneo dire che da tempo non si registrava una tale approssimazione nella gestione della cosa pubblica. “Ci duole evidenziare, dice il CODACONS, le bacchettate date dal Governo Nazionale all’attività del Governo Regionale, ed in particolare modo nei confronti dell’Assessore all’Economia. È agevole comprendere che certi ruoli portano in se complesse ma necessarie conoscenze della macchina pubblica. Le scelte delicate che ne derivano da queste ricadono sui cittadini che attendono risultati e non errori che si traducono in danno. Bocciatura della finanziaria

Spieghi il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e l’assessore Regionale Marco Falcone, continua il CODACONS, cosa non ha funzionato e perché. Comprendiamo la buona disponibilità del Governo Nazionale nei confronti del Presidente Schifani ma questo non ci tranquillizza affatto anzi aumenta la gravità dell’errore rilevato da occhi amici che non hanno potuto fare a meno di impugnare provvedimenti inadeguati. Il Governo regionale faccia chiarezza”.

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