Dietro l’inchiesta sulla mega truffa che ha portato ai domiciliari il presidente dell’Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo Genco, e l’imprenditore Baldassare Di Giovanni, ci sarebbe il Codacons, che nel 2013 depositò presso la Procura di Catania due esposti-denuncia, poi trasmessi alla Procura di Trapani. arrestato presidente ANFE arrestato presidente ANFE arrestato presidente ANFE 

arrestato presidente ANFEGenco e Di Giovanni  sarebbero i protagonisti di una mega truffa, da 53 milioni di euro, sui fondi della Formazione professionale. Si chiama Dirty training” l’operazione dei finanzieri del comando Provinciale di Trapani. Al termine delle indagini sono state complessivamente sei le persone denunciate per concorso in truffa aggravata finalizzata all’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Il provvedimento, emesso dal Gip di Trapani su richiesta della Procura, ha disposto anche il sequestro di 41 beni immobili per un valore di circa 2 milioni di euro.

Soddisfazione del Codacons

Genco, secondo gli inquirenti, avrebbe, in accordo con Di Giovanni, titolare di due aziende, rendicontato costi per beni e servizi mai effettivamente forniti. “La notevole massa di danaro utilizzata per giustificare il pagamento delle fatture di acquisto fittizie – scrivono gli investigatori -, tornava poi nella disponibilità di Paolo Genco che reinvestiva tali proventi nell’acquisto di numerosi immobili (molti dei quali oggi sottoposti a sequestro), formalmente intestati in parte a una società immobiliare amministrata da Di Giovanni, e in parte a una dipendente dell’Anfe, anch’essa coinvolta nella frode. Alcuni di questi immobili venivano, inoltre locati per finalità formative allo stesso Anfe”. Il Codacons, adesso, esprime soddisfazione e rivolge un plauso agli inquirenti per il capillare lavoro svolto.

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