È ufficialmente operativa la Task Force Medico-Legale del Codacons, istituita per fornire tutela e assistenza ai pazienti che hanno riportato gravi infezioni dopo interventi di cataratta presumibilmente eseguiti in violazione dei protocolli sanitari e delle norme in materia di sicurezza clinica.infezioni post-operatorie
Presente il Segretario Nazionale della Società Italiana di Medicina Legale infezioni post-operatorie
Il vertice congiunto del Codacons, di Articolo 32 – AIDMA (Associazione Italiana Diritti del Malato), della Medicina Legale e della Task Force Medico-Legale si è tenuto ieri, alle ore 10, presso la sede Codacons di via Nuovalucello 83 a Catania. L’incontro, presieduto dal giurista e Segretario Nazionale del Codacons Francesco Tanasi, ha visto la partecipazione del dott. Lucio Di Mauro Segretario Nazionale della Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA), dei presidenti delle due associazioni e dei componenti della Task Force. La riunione ha avuto carattere operativo e ha definito le prime azioni medico-legali e giudiziarie da intraprendere a tutela dei pazienti e per l’accertamento delle eventuali responsabilità civili, penali e organizzative.
L’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Catania, che procede per lesioni gravissime in relazione alle infezioni post-operatorie insorte dopo interventi di cataratta in una clinica privata, ha riportato l’attenzione su un tema di particolare rilevanza giuridico-sanitaria: le infezioni nosocomiali e la responsabilità delle strutture nella gestione del rischio clinico. Il Codacons ha già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania e si è costituito parte offesa, chiedendo il massimo rigore nelle indagini e il pieno accertamento delle responsabilità.
“Serve un approccio scientifico e giuridico integrato – spiega Di Mauro – perché l’infezione post-operatoria non è solo un evento clinico, ma può riflettere un fallimento organizzativo. Il medico legale non si limita ad accertare la presenza dell’infezione, ma analizza la concatenazione degli eventi, la conformità delle condotte alle linee guida e l’adeguatezza dei protocolli di prevenzione. In ambito penale, l’accertamento del nesso di causalità e della colpa organizzativa richiede rigore metodologico e conoscenze tecnico-scientifiche approfondite: per questo la consulenza medico-legale è decisiva sin dalle prime fasi dell’indagine”.
Secondo Di Mauro, “l’infezione nosocomiale rappresenta una delle più complesse figure di responsabilità penale sanitaria, in cui il giudice deve accertare con certezza il veicolo del contagio, la condotta omissiva o colposa e l’effettiva evitabilità dell’evento. Non è sufficiente dimostrare una generica carenza organizzativa: occorre individuare la precisa condotta causale e il concreto obbligo di vigilanza violato, secondo la logica del ‘condizionale controfattuale’ delineata dalla sentenza Franzese delle Sezioni Unite”.
La responsabilità, aggiunge Di Mauro, “può coinvolgere non solo il chirurgo o l’équipe operativa, ma anche i vertici gestionali della struttura. Il direttore sanitario, in particolare, è titolare di una posizione di garanzia in materia di igiene, controllo e gestione del rischio clinico, potendo rispondere per colpa di organizzazione quando ometta le cautele necessarie a prevenire eventi infettivi”.
Il Segretario Nazionale della Società Italiana di Medicina Legale sottolinea infine che “la prevenzione delle infezioni ospedaliere costituisce oggi un indicatore della qualità organizzativa di una struttura sanitaria. Quando tale sistema fallisce, la valutazione medico-legale diventa il punto di equilibrio fra scienza, diritto e giustizia, consentendo di distinguere l’inevitabile dal prevedibile e l’imponderabile dall’imprudente”.
“La Task Force Medico-Legale del Codacons – dichiara l’avvocato Giovanni Petrone, Presidente regionale dell’associazione – nasce per garantire ai cittadini una tutela concreta, qualificata e multidisciplinare. L’obiettivo è quello di offrire supporto medico-legale e giuridico a chi ha subito danni, intervenendo non solo nella fase processuale, ma anche in quella preventiva e di consulenza tecnica. Il Codacons continuerà a vigilare affinché sia fatta piena luce su quanto accaduto e affinché i pazienti danneggiati possano ottenere giustizia e ristoro in tempi certi, con il massimo rigore delle verifiche giudiziarie”.











