«Uno strumento di controllo e denuncia, al servizio dei cittadini»

Catania. «L’esperienza di V.O.I. CODACONS va valorizzata e supportata perché è l’anima del volontariato puro», così hai esordito il Volontariato sentinelle saluteSottosegretario di Stato alla Sanità Davide Faraone durante l’incontro all’hotel Nettuno con il Segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi, accompagnato dal  presidente regionale Giovanni Petrone, dal Direttore del Dipartimento “Volontariato Ospedaliero” Dina Castronovo e dalla Coordinatrice Regionale Sara Seminara.

Per l’occasione, inoltre, è stata presentata al Sottosegretario una delegazione di volontari V.O.I. CODACONS impegnati nell’operazione  “Sentinelle della salute”.

«Ho voluto esserci a quest’incontro – prosegue Faraone – per testimoniare la mia profonda gratitudine a tutte le donne e gli uomini che prestano la propria opera di volontariato in un settore importante quale quello della salute. Assistere, confortare i pazienti e suggerire soluzioni alle eventuali criticità dei nosocomi  è un fatto importante».

«Si tratta – ha spiegato Tanasi – di una iniziativa a favore di pazienti  ricoverati negli ospedali e Volontariato sentinelle salutedei loro familiari, grazie ad un gruppo di volontari che sono “gli occhi” del Codacons e che già operano da più di trent’anni all’interno dei nosocomi, per dare aiuto e conforto a quanti necessitano di cure non solo mediche, ma anche assistenziali. Si è partiti da Catania con 300 volontari e nei prossimi mesi interesserà anche le altre province siciliane.

E’ compito di questi volontari osservare e studiare i servizi sanitari offerti e la qualità delle cure rese ai ricoverati, raccogliendo in particolare le segnalazioni dei pazienti e dei loro familiari ed eventuali rimostranze su disservizi o mancanza di assistenza all’interno delle strutture pubbliche, con lo scopo di denunciare le difficoltà e le carenze del sistema Sanitario catanese.

La creazione di questa task force – ha concluso Tanasi  – è, dunque, uno strumento che ci permetterà di vigilare tanto sulle condizioni delle aziende ospedaliere, quanto sulla correttezza del personale che vi opera, diventando un canale privilegiato di denuncia posto al servizio di pazienti e ricoverati che, spesso, non hanno né la forza fisica né il pathos psicologico per reagire a vere e proprie ingiustizie che si consumano, quotidianamente, nelle sale d’attesa, nei corridoi e nei reparti».

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