A seguito dell’Udienza preliminare del processo che vede imputati tre medici e due imprenditori del settore ospedaliero per la fornitura ed il successivo impianto ad ignari pazienti di stent medicati scaduti negli anni 2011-12 presso l’unità operativa di Emodinamica e Cardiologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, il Codacons evidenzia alcune spiacevoli circostanze. stent scaduti cannizzaro

L’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale del Codacons che difende l’unico paziente che si è costituito parte civile nel processo e che nel corso dell’udienza ha avanzato l’istanza di citazione  del responsabile civile dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania, aveva avanzato anche istanza di costituzione di parte civile per l’associazione dei consumatori. stent scaduti cannizzaro

Tale volontà di partecipazione attiva nel processo da parte del Codacons, non era certo frutto di intenti speculativi o priva di fondamento, ma la naturale conseguenza della notevole mole di lavoro svolta in questi anni dai legali del Codacons al fianco dei numerosi pazienti che nei periodi incriminati hanno avuto la ventura di passare “sotto i ferri” del reparto di emodinamica/cardiologia del Cannizzaro e volevano vederci chiaro sulle protesi impiantate nel corso degli interventi di angioplastica. stent scaduti cannizzaro

Numerosi pazienti, con l’assistenza del Codacons, infatti, hanno avuto modo di scoprire molteplici anomalie nelle cartelle cliniche ma soprattutto nei documenti di trasporto delle mini protesi (stent) e nella documentazione medica, alcune delle quali devono ancora essere vagliate dalla Procura. Il Codacons, inoltre, come evidenziato nell’atto di costituzione di parte civile, anche a seguito delle diverse segnalazioni ricevute, ha depositato sin dal 2014 un dettagliato esposto-denuncia e successive integrazioni all’esposto che hanno portato all’apertura di ulteriori fascicoli d’indagine.

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Tuttavia, nonostante il Codacons fosse qualificato come parte offesa e in tale veste abbia ricevuto tutte le notifiche riguardanti i vari procedimenti aperti, inspiegabilmente, forse per mera svistadell’Ufficio della Procura, il Codacons non compariva tra le “persone offese” individuate nella richiesta di rinvio a giudizio sottoscritta dai Sostituti Procuratori Agata Consoli e Marco Bisogni. All’udienza preliminare, poi, forse per eccessiva fretta, il Gup, nello spazio di alcune decine di minuti di tempo, nell’esaminare gli atti di costituzione di parte civile, non ha avuto la possibilità di rendersi conto della sovrabbondante e proficua attività svolta dal Codacons per l’accertamento della verità sulla spinosa vicenda degli stent del Cannizzaro, e della sua legittimazione a costituirsi. Nell’Ordinanza che esclude la partecipazione di parte civile di tutte le Associazioni dei Consumatori, si legge infatti, che le Stesse non avrebbero dato dimostrazione dell’attività svolta per la vicenda che ci occupa. Da non credere!

E’ stato un errore quindi, non aver ammesso il Codacons, afferma Giovanni Petrone Presidente Regionale, anzi un susseguirsi di errori, che non giova alla Giustizia.

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