Quello delle Aree Protette di Sicilia è un mondo ai più poco conosciuto ma che è presente in ogni ambito territoriale della nostra isola, dalle coste e dalle foci dei fiumi, alle grotte, dalle piccole isole che la contornano ai corsi e specchi d’acqua, ai boschi pedemontani. Anche la fascia marina costiera siciliana è tutelata da Aree Marine Protette.

Oggi questo mondo, costituito da Parchi, Riserve Naturali, Aree Marine Protette e siti di Natura 2000, occupa oltre il 12% dell’intera superficie della Sicilia e rappresenta un vero e proprio scrigno prezioso nel quale hanno trovato protezione le nostre aree di maggior pregio naturalistico e culturale per sfuggire alla grave minaccia rappresentata da dissennate attività antropiche, in primo luogo l’abusivismo selvaggio.riserve naturali sicilia 2016

Tanti sacrifici

riserve naturali sicilia 2016Ci sono voluti parecchi anni di sacrifici e di costante impegno, sono state affrontate e superate forti ostilità e diffusa diffidenza ma alla fine degli anni novanta il mondo delle Aree Protette di Sicilia sembra essere già divenuto una bella realtà rappresentata dalla istituzione di 5 Parchi regionali, oltre 70 Riserve Naturali, di 6 Aree Marine Protette e di alcune centinaia di Siti Natura 2000.riserve naturali sicilia 2016

Alla gestione di questo enorme patrimonio, la Regione Siciliana ha pensato di provvedere con l’istituzione di enti di diritto pubblico per ciascun Parco (Etna, Nebrodi, Madonie, Fluviale dell’Alcantara e Sicani) mentre per le Riserve Naturali, oltre all’Azienda Foreste Demaniali e alle Province Regionali, ha individuato un gruppo costituito da un ristretto numero di Associazioni ambientaliste e dall’Università di Catania. Con gli Enti Parco, con le Associazioni ambientaliste e con l’Università di Catania, queste ultime destinatarie della gestione di oltre 25 Riserve Naturali complessive, la Regione Siciliana si impegna ad erogare annualmente adeguate risorse economiche. Tali risorse riguardano l’assunzione di personale e lo svolgimento delle attività necessarie al conseguimento dei fini istituzionali dell’Area Protetta in affidamento, in primo luogo i servizi di vigilanza, di accoglienza dei visitatori e di promozione delle conoscenze del suo patrimonio naturalistico e culturale.riserve naturali sicilia 2016

Tutto bene allora? Tutt’altro

Rinviando ad un successivo intervento il caso ben più complesso degli Enti Parco, vediamo da vicino la situazione in cui attualmente si trovano le Riserve Naturali siciliane ed in particolare come viene impiegato il personale per il quale ogni anno la ristretta cerchia dei soggetti designati alla loro gestione beneficia delle risorse economiche da parte della Regione riserva natualeSiciliana. Innanzitutto va notato come gli enti beneficiari, nello specifico W.W.F. (4 Riserve), Legambiente (6), C.A.I. (3), Rangers Italia (1), L.I.P.U. (3), Università di Catania (7), Italia Nostra (1), G.R.E. (1), siano stati individuati come soggetti gestori non attraverso una selezione di evidenza pubblica ma su indicazione del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale della Regione Siciliana (C.R.P.P.N.): Si tratta di un organo istituito presso l’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente con ampi compiti in tema di Parchi e Riserve. Non è un caso che i soggetti gestori di cui sopra siano gli unici chiamati a partecipare con propri rappresentanti alla composizione del sopramenzionato C.R.P.P.N., realizzando così un circolo poco chiaro del controllore che controlla il proprio operato.riserve naturali sicilia 2016

Il personale delle Riserve Naturali

Ciò premesso, passiamo a considerare il problema del personale in forza alle Riserve Naturali. Per ciascuna Riserva Naturale in affidamento la Regione Siciliana richiede al soggetto gestore l’impiego di almeno 3 unità di personale, 1 Direttore responsabile e 2 Operatori, accreditando allo stesso una somma annua complessiva superiore a € 80.000,00 che si va ad aggiungere a quella della dotazione ordinaria che in media si aggira sui 52.000,00 €. Questo significa che per gestire le 25 Riserve Naturali in affidamento, le sopramenzionate Associazioni e l’Università di Catania dispongono complessivamente di non meno di un’ottantina di unità di personale completamente a carico della Regione Siciliana. Se si tiene presente che parecchie riserve sono di piccola estensione si intuisce che il loro numero è possa essere adeguato per i servizi richiesti.

Invece, a questo proposito va subito evidenziato come siano state ampiamente disattese, nella forma oltre che nella sostanza, le indicazioni normative della Regione Siciliana riguardanti l’arruolamento e l‘utilizzo il personale, Direttori ed Operatori, impiegato nella gestione delle Riserve Naturali i cui compiti e requisiti di assunzione sono chiaramente specificati dalla Tabella A della L.R. 98/1981 all’art.39 bis e dalla L.R. 14/1988.riserve naturali sicilia 2016

Uno sguardo alla forma, cioè alle modalità di arruolamento dei Direttori e degli Operatori di Riserva.

Direttori di Riserva

Per quanto riguarda l’arruolamento dei Direttori di Riserva, la normativa di riferimento stabilisce inequivocabilmente che il dirigente tecnico con funzioni di direttore della riserva deve possedere la laurea in scienze naturali o biologiche o agrarie o forestali. Tale direttiva è stata frequentemente ignorata dalle associazioni ambientaliste ed in particolare dall’Università di Catania. Infatti, se da un lato le Associazioni ambientaliste hanno designato i Direttori di Riserva con affidamento fiduciario mentre l’Università di Catania ha fatto ricorso a bandi di evidenza pubblica, dall’altro in entrambi i casi parecchi dei Direttori scelti non sono in possesso del titolo di laurea richiesto dalla citata normativa. In questo comportamento fuori dalle regole si distingue l’Università di Catania che per ben 5 delle 7 Riserve Naturali in affidamento ha chiamato a dirigerle personale privo dei titoli di studio richiesti.riserve naturali sicilia 2016

Operatori di Riserva

Anche in questo caso si riscontrano sostanziali irregolarità nelle assunzioni. infatti, le Associazioni ambientaliste hanno scelto anche i propri Operatori senza ricorrere a una selezione di evidenza pubblica, mentre l’Università di Catania ha pubblicato dei bandi che però richiedevano come requisito di ammissione il titolo di laurea. In questo modo l’Università di Catania ha di fatto escluso dal concorso per Operatore proprio i destinatari previsti dalla normativa cioè tutti coloro in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado.riserve naturali sicilia 2016

E nella sostanza, cioè nei compiti del personale e nell’erogazione dei servizi, tutto regolare?

Va subito rilevato che la normativa stabilisce che il Direttore è responsabile della conservazione della riserva ed esercita la vigilanza sulle attività che si svolgono all’interno della stessa in conformità alle disposizioni di legge e al regolamento. Inoltre, gli Operatori non possono essere adibiti a svolgere mansioni di ufficio ma istituzionalmente sono chiamati a svolgere servizio di vigilanza sul territorio anche nei giorni festivi, fermo restando il diritto al giorno di riposo settimanale.

Tutto questo non viene messo in pratica, in special modo i servizi di vigilanza nel territorio delle Riserve sono praticamente inesistenti e Direttori ed Operatori svolgono abitualmente altre mansioni all’interno delle strutture di appartenenza.

Anche su queste irregolarità avrebbe dovuto vigilare il Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (art. 4 L.R. n. 98 del 1981 e art. 2 L.R n. 14 del 1988) che invece se n’è ben guardato dal farlo. Forse perché del Consiglio in questione fanno parte rappresentanti delle stesse Associazioni ambientaliste e dell’Università di Catania che gestiscono riserve naturali? E’ azzardato ipotizzare omissione di atti d’ufficio e conflitto di interessi nell’operato del C.R.P.P.N.?

A questo punto è evidente come questo stato di ignavia sia tra le cause primarie dell’attuale situazione di completo abbandono e di degrado in cui versano le nostre Riserve Naturali. Il loro affidamento è diventato solo il modo di foraggiare lautamente lobby dei soggetti alle cui cure esse sono state assegnate.riserve naturali sicilia 2016

Il Codacons chiede con forza che venga fatta chiarezza sull’intera situazione delle Riserve Naturali, dal loro affidamento, all’arruolamento del personale e alle mansioni dello stesso, all’impiego delle dotazioni per le attività idi tutela al fine di recuperare lo spirito che ha guidato la loro istituzione e abbandonare il percorso attuale che sempre più sta assumendo i connotati di una vera e propria “espropriazione ambientalista”.

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