Il Codacons interviene con decisione sul caso della giovane di Milazzo, invalida all’80% e affetta da sindrome di Behçet, costretta ad attendere fino a dicembre 2026 per sottoporsi a una risonanza magnetica prescritta dal servizio sanitario. Oltre diciotto mesi di attesa, nonostante la grave condizione clinica e le tutele garantite dalla legge, rappresentano per l’associazione una violazione palese del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Liste d’attesa</span
L’associazione denuncia il fallimento del sistema di tutela dei pazienti fragili e chiede ispezioni immediate a Messina
La famiglia della ragazza, stremata da ritardi inaccettabili, si è già rivolta ai Carabinieri. Il Codacons annuncia che presenterà un proprio esposto alla Procura della Repubblica di Messina e si dichiara pronto a costituirsi parte offesa nel procedimento, per difendere non solo la giovane paziente ma l’intera collettività siciliana, sistematicamente penalizzata da un sistema che tradisce i più fragili.
“Pretendiamo risposte concrete e immediate. Non basta invocare riforme, servono ispezioni, sanzioni e una tutela effettiva dei pazienti disabili. È inconcepibile che nel 2025 un’invalida debba aspettare un esame fondamentale per oltre un anno e mezzo. I siciliani non sono cittadini di serie B”, afferma Codacons.
Codacons si costituisce parte offesa e chiede l’intervento del Ministro Schillaci: i siciliani non sono cittadini di serie B.
L’associazione chiede al Ministro della Salute Orazio Schillaci di inviare ispettori per accertare le responsabilità e rimuovere ogni ostacolo all’accesso prioritario alle prestazioni sanitarie per le persone con disabilità, come previsto dalla normativa vigente. Contestualmente, il Codacons sollecita l’attivazione di un piano straordinario per ridurre drasticamente le liste d’attesa in Sicilia, anche mediante l’impiego di strutture convenzionate e l’ampliamento dell’offerta sanitaria nei giorni festivi.
Basta promesse: lo Stato garantisca i diritti costituzionali e riformi il sistema delle liste d’attesa in Sicilia.
Il caso della ragazza di Milazzo non è isolato. In tutta l’isola si moltiplicano i casi di cittadini costretti a pagare e ricorrere a strutture private per ottenere esami e cure tempestive.
“La sanità pubblica ha il dovere di proteggere prima di tutto chi è più debole. Se non è in grado di farlo, significa che il sistema va rifondato e che le responsabilità devono essere accertate”, incalza l’associazione. “Abbiamo assistito a troppe parole e troppi piani annunciati. È il momento di passare ai fatti”.
Codacons invita tutti i cittadini siciliani che vivono situazioni simili a segnalare il proprio caso: ogni denuncia è un passo verso il ripristino della legalità e della dignità del servizio sanitario regionale. Per segnalazioni o richieste di assistenza è possibile contattare il Codacons tramite email all’indirizzo taskforcesanita@gmail.com o via WhatsApp al numero 3715201706.