Dopo il Tribunale di Palermo, anche quello peloritano riconosce il ruolo del CODACONS a tutela del buon andamento e della trasparenza dell’attività amministrativa

CODACONS: vogliamo che i cittadini siano risarciti

tanasiIl Codacons, difeso dall’avvocato Antonio Cardile, è stato ammesso come parte civile nel processo per la vicenda dei “corsi d’oro”, svolti da due noti enti di formazione messinesi, per cui la Procura della Repubblica aveva chiesto ed ottenuto procedersi al giudizio immediato a carico di tredici persone, imputate a vario titolo di associazione a delinquere e truffa aggravata a danno della Regione siciliana.

Il Tribunale di Messina, al termine di una lunga camera di consiglio – rigettando numerose eccezioni dei difensori degli imputati che si erano opposti all’ammissione – ha riconosciuto la legittimazione del Codacons, ritenendolo portatore di interessi propri e qualificati a tutela del buon andamento e della trasparenza dell’attività amministrativa. E’ stata ammessa la costituzione di parte civile anche per la Regione siciliana e per vari lavoratori dipendenti di un ente di formazione.

Per Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons, costituisce un dovere quello di continuare a battersi per la trasparenza nell’utilizzo dei soldi pubblici e per la restituzione del maltolto.

Ci siamo costituiti, spiega Cardile, vicepresidente regionale del Codacons, sia per chiedere un adeguato risarcimento a favore dei cittadini, sia per chiedere chiarezza sull’uso dei soldi pubblici da parte dell’Amministrazione regionale, poiché gli sperperi del passato hanno di fatto messo in ginocchio il sistema, a danno di tutti i lavoratori del settore, creando disservizi a carico di tutta la collettività che quotidianamente sopporta i tagli ed i disagi causati dalla difficile congiuntura economica in cui ci troviamo.

Ricordiamo anche – sottolinea Tanasi- che tantissimi lavoratori siciliani del settore della formazione professionale da mesi non ottengono il pagamento della retribuzione, nonostante continuino regolarmente ad effettuare le loro prestazioni lavorative, con gravissimi problemi a livello economico e familiare.

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