Il Codacons annuncia esposto alla Procura della Repubblica di Catania per rifiuto di atti d’ufficio e omicidio colposo

ambulanza medico emergenzaIl Codacons, costantemente impegnato in prima linea a denunciare casi di mala Sanità, preannuncia la presentazione di un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania a seguito della morte della giovane estetista di 31 anni di Giarre, Emanuela Pulvirenti, deceduta in rianimazione presso l’Ospedale Cannizzaro di Catania.

Nei giorni scorsi, la sorella maggiore della vittima aveva accusato frontalmente il sistema di emergenza del 118 di gravi omissioni. In particolare, Emanuela Pulvirenti sarebbe stata soccorsa da una ambulanza non medicalizzata e forse la sua morte poteva essere evitata.

Infatti, i familiari della donna avevano chiamato la guardia medica e poi il 118, specificando che la persona che richiedeva assistenza era cardiopatica, aveva avuto una pericardite e respirava a fatica. Poco dopo giungeva l’ambulanza che, però, non aveva medico a bordo. I soccorritori non avrebbero compreso la situazione, affermando che quei sintomi erano legati ad una crisi di ansia.

La donna aveva, invece, la lingua di colore blu e le sue mani erano gelide. Quando si sono resi conto della situazione che stava ormai precipitando, i due soccorritori hanno richiesto alla centrale del 118 il supporto di una seconda ambulanza, questa volta con medico a bordo, ma ormai, forse, era troppo tardi.

La giovane donna, nel frattempo, ha subito un arresto cardiaco e a quel punto è stata intubata e sottoposta ad una serie di massaggi cardiaci, contemporaneamente gli è stata somministrata l’adrenalina. Nel giro di pochi minuti l’ambulanza è partita alla volta del pronto soccorso del Cannizzaro, dove è poi deceduta alcune ore dopo in rianimazione.

Chiediamo alla Procura di verificare, afferma l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Codacons, se siano stati integrati i reati di rifiuto di atti d’ufficio e omicidio colposo in ambito medico. Secondo autorevole giurisprudenza, infatti l’operatore del 118 che ometta di eseguire il protocollo, non assumendo informazioni circostanziate e non provvedendo ad inviare tempestivamente un medico rianimatore a bordo,  risponde di grave negligenza. Ed ancora rispondono del reato di rifiuto di atti d’ufficio il medico di guardia e gli operatori del 118 che, a seguito di chiamata, non attivano le procedure dovute e non inviano sul luogo l’ambulanza medicalizzata. Occorre accertare le cause del decesso, e se l’intervento immediato della guardia medica o di una ambulanza con medico a bordo avrebbe potuto salvare la donna, ma riteniamo opportuno anche l’accertamento dell’eventuale incidenza della vaccinazione antinfluenzale nel decesso della donna.

Il Codacons, quindi, chiede alla Procura di accertare tutte le eventuali responsabilità per il mancato invio dell’ambulanza con medico, in presenza di un quadro clinico che lo richiedeva con evidenza.Il Codacons, inoltre, attraverso l’Avv. Giovanni Petrone, Presidente Regionale Codacons, punta il dito contro la mancata applicazione della delibera dell’Asp dell’Aprile 2015 che stabiliva la presenza di 4 ambulanze medicalizzate nelle postazioni del 118 di Giarre, Riposto, Mascali e Linguaglossa.

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