CATANIA: Dopo l’aggressione ad un medico dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania il CODACONS si rivolge al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Ministro dell’ Interno Marco Minniti, chiedendo un impegno serio del Governo per ridurre gli sprechi; si inizi col tagliare le scorte inutili concesse a personalità che non sembrano averne bisogno, e riducendo drasticamente il numero di auto blu in circolazione nel nostro paese.

scorte inutiliIn un momento storico e delicato come quello che si sta vivendo dove tutta la collettività è chiamata a sostenere sacrifici e con una sanità sempre meno efficiente, abbiamo dovuto registrare, afferma il CODACONS, l’ennesima aggressione subita da un medico che giustamente difendeva la privacy di un paziente.

Abbiamo appreso con sconcerto dalla stampa, naturalmente il CODACONS chiede di verificare se ciò corrisponde al vero, che il medico con la sua famiglia è stato costretto a lasciare la città per problemi di sicurezza: un fatto gravissimo che, se fosse confermato, renderebbe ancora più sconcertante quanto accaduto.

Scorte inutili

Ma sempre in questa città ieri sabato 8 gennaio, continua il CODACONS, abbiamo potuto notare che un parlamentare si trovava in una nota libreria per acquistare dei libri accompagnato da un uomo della polizia in quanto il predetto senatore risulta sottoposto a scorta.
Inoltre in un noto bar di Corso Italia un professionista gustava un aperitivo con la sua amica sotto il controllo della propria scorta.

Non sarebbe il caso, chiede il CODACONS al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Interno, di utilizzare queste scorte per difendere i medici del pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Catania?

Insufficiente la risposta delle istituzioni

Di fronte a quanto accaduto al medico in questione appare del tutto insufficiente la risposta delle istituzioni che in un presidio di primo intervento, ripetutamente oggetto di fatti di aggressione al personale medico e paramedico, ha l’obbligo di predisporre un sistema di sicurezza in grado di assicurare la serenità lavorativa.

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