Congelare il pagamento dopo l’arresto del manager per corruzione è atto dovuto Codacons diffida Regione Sicilia

Codacons diffida Regione SiciliaA seguito dello scandalo che ha investito la sanità siciliana, e in particolare Antonio Candela, manager arrestato il 20 maggio scorso nell’ambito di una operazione della Guardia di finanza di Palermo, denominata “Sorella sanità”, il Codacons fa propria l’indignazione di quanti si sono meravigliati per il compenso del manager. Codacons diffida Regione Sicilia

Infatti, il 30 giugno è stata firmata una delibera con cui l’Assessorato alla salute si impegna a corrispondere a Candela il compenso per l’incarico di tre mesi «a decorrere dal 13 marzo 2020», e quindi comprensivo del periodo in cui Candela è stato sottoposto agli arresti domiciliari. E detto compenso prevede addirittura una «indennità di risultato» pari a 3.098,76 euro. Ma, come detto, le indagini che hanno portato il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed i sostituti Giovanni Antoci e Giacomo Brandini a ipotizzare i reati di corruzione e turbativa d’asta anche nei confronti di Candela non possono passare inosservate.

Dunque, il Codacons, con il proprio Vice Presidente Regionale, avvocato Bruno Messina, ha diffidato la Regione a non effettuare alcun versamento nei confronti del manager sottoposto alla misura cautelare; d’altra parte, secondo l’Associazione dei consumatori, occorre attendere l’esito delle indagini e valutare se assegnare i compensi o meno. Tuttavia, al momento vanno congelati tutti i pagamenti verso Candela, perchè altrimenti si rischia di acuire il danno prodotto alla Regione. Difatti, i reati ipotizzati sono gravissimi e, se provati, avranno compromesso gravemente il sistema sanitario regionale già fortemente provato dalle difficoltà nell’emergenza coronavirus.

La vicenda che ha coinvolto Candela pone, inoltre, un altro interrogativo inquietante, in quanto il comitato di 14 “saggi” contro il Covid 19, capitanato, appunto, da Antonio Candela, ed istituito in Sicilia per contenere il virus, era composto da direttori generali, professori universitari e medici, i quali, avrebbero percepito solo un rimborso spese, a differenza del coordinatore Candela, a cui veniva riconosciuto un compenso pari a quello di un direttore generale regionale; ma perché questa disparità di trattamento? La magistratura dovrebbe forse valutare anche questo ulteriore aspetto. Codacons diffida Regione Sicilia

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