In Italia si registrano ogni anno circa 330 morti per annegamento, e oltre il 12% delle vittime sono minori di 18 anni. Più di 40 bambini e adolescenti perdono la vita in acqua ogni anno, spesso in piscine private o stabilimenti balneari dove mancano sorveglianza e misure di sicurezza adeguate.

Codacons: una strage silenziosa. Lo Stato deve intervenire

A fronte di questa vera e propria emergenza nazionale, non esiste ancora un piano pubblico organico di prevenzione. Il Codacons denuncia con forza questo vuoto e chiede l’immediato intervento dello Stato con misure strutturate: l’introduzione dell’insegnamento del nuoto nelle scuole, campagne informative per le famiglie, e un controllo rigoroso delle condizioni di sicurezza negli impianti natatori pubblici e privati.

Tanasi: ogni bambino che muore in acqua è una sconfitta per il Paese

“È semplicemente inammissibiledichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons e maestro subacqueo – che nel 2025 si continui a morire annegati per negligenze evitabili. L’assenza di educazione al nuoto, la scarsa vigilanza e l’impreparazione di molte strutture mettono ogni estate a rischio la vita dei nostri figli. Ogni bambino che muore in acqua è una sconfitta per il Paese. Uno Stato civile non può tollerarlo“.

Il Codacons chiede l’intervento immediato del Ministero della Salute e delle Prefetture affinché vengano attivati controlli straordinari nei luoghi dove si concentrano rischi per i minori, e invita i cittadini a segnalare situazioni di pericolo scrivendo a sportellocodacons@gmail.com o inviando un messaggio WhatsApp al 3715201706.

Nessun altro bambino deve morire così. Servono responsabilità, educazione e prevenzione e servono ora” – conclude Tanasi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui