“Altro che liste di attesa abbattute. In Sicilia non diminuiscono le attese: diminuiscono solo i numeri dichiarati ufficialmente”.
È una denuncia netta quella lanciata da CIMEST- SBV e dal CODACONS, che parlano di una rappresentazione gravemente distorta della realtà sanitaria. Liste attesa Sicilia
“I dati diffusi sulle liste di attesa – spiegano le due organizzazioni – non raccontano ciò che i cittadini vivono ogni giorno. Vengono conteggiate esclusivamente le prenotazioni inserite nei sistemi CUP e SovraCUP, mentre una parte rilevantissima delle prestazioni realmente richieste ed erogate resta fuori dalle statistiche ufficiali”.
CIMEST- SBV e CODACONS precisano che “le strutture sanitarie pubbliche erogano circa il 25% delle prestazioni specialistiche, mentre il restante 75% è garantito dagli specialisti accreditati esterni. Questo 75%, nella maggior parte dei casi, non è inserito nei sistemi CUP e SovraCUP. Di conseguenza, quando si parla di liste di attesa, si continua a contabilizzare solo una parte della sanità reale, facendo di fatto scomparire dai numeri ufficiali la maggioranza delle richieste dei cittadini”.
“Basta un esempio per comprendere la gravità della situazione – aggiungono le due organizzazioni –: nei sistemi CUP non risultano, o risultano solo parzialmente, le prenotazioni relative ai piani riabilitativi complessi, fondamentali per il recupero dei pazienti post ictus, post trauma e post infarto del miocardio. Prestazioni essenziali, che incidono direttamente sulla qualità della vita e sull’autonomia delle persone, non sono pilotabili dal paziente, ma dipendono da percorsi clinici strutturati e da precise indicazioni specialistiche. Escluderle dal monitoraggio significa cancellare una parte cruciale della sanità reale”.
“In questo modo – proseguono – si alimenta l’illusione di una sanità efficiente, mentre la realtà è fatta di attese interminabili, rinvii delle cure, controlli posticipati e cittadini costretti a ricorrere al privato, pagando di tasca propria, per ottenere prestazioni in tempi accettabili”. Liste attesa Sicilia
Le due organizzazioni richiamano inoltre quanto previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA): “Le liste non riguardano soltanto le prestazioni di primo accesso, ma comprendono anche quelle di secondo accesso, indispensabili per garantire la continuità delle cure. Le prime visite rappresentano circa il 30% del totale, ma vengono spesso utilizzate per ridurre artificialmente la percezione del problema”.
“La distanza tra ciò che viene comunicato e ciò che accade realmente – affermano CIMEST- SBV e CODACONS – è ormai evidente. Da una parte comunicati rassicuranti, dall’altra cittadini che attendono mesi o anni per una visita, un esame diagnostico o un controllo essenziale”.
CIMEST- SBV e Codacons chiedono trasparenza totale e immediata, l’inclusione di tutte le prestazioni, pubbliche e accreditate, e l’adozione di un sistema unico e completo di monitoraggio delle liste di attesa, in grado di restituire una fotografia fedele del reale fabbisogno sanitario.
“Dire che le liste di attesa sono state abbattute contando solo una parte delle prestazioni significa raccontare ai cittadini una verità parziale. E quando si parla di salute, una verità parziale non è una semplice omissione: è un problema serio.
A pagarne le conseguenze, come sempre, sono i cittadini”. – concludono CIMEST- SBV e CODACONS












