Il Codacons e l’Articolo 32 – AIDMA (Associazione Italiana Diritti del Malato) intervengono in merito alla nuova rete ospedaliera approvata dalla Giunta regionale siciliana, evidenziando la necessità di garantire il rispetto del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione e il principio di equità territoriale nell’accesso alle cure.Rete ospedaliera siciliana
Tanasi: senza personale, trasporti sanitari e verifiche indipendenti il diritto alla salute dei cittadini rischia di essere compromesso Rete ospedaliera siciliana
“La riorganizzazione della rete ospedaliera – dichiara Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons – può rappresentare un’occasione per migliorare l’efficienza del sistema sanitario e qualificare l’offerta di prestazioni. Tuttavia, senza adeguati strumenti di attuazione rischia di restare un progetto teorico. Servono tre condizioni essenziali: un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri e personale tecnico; il potenziamento dei trasporti sanitari e dell’elisoccorso a supporto delle aree interne e insulari; l’istituzione di un sistema di monitoraggio indipendente che, con cadenza annuale, certifichi tempi di attesa, esiti clinici e flussi di mobilità sanitaria”.
Codacons e Articolo 32 – AIDMA sottolineano inoltre la persistenza del fenomeno dei cosiddetti “viaggi della speranza“, che costringe migliaia di pazienti siciliani a spostarsi verso altre regioni per cure oncologiche e neurochirurgiche.
“La riduzione di questo fenomeno – prosegue Tanasi – deve diventare una priorità assoluta: i grandi ospedali dell’Isola devono essere messi nelle condizioni di trattenere i pazienti, attraverso investimenti mirati in tecnologie, infrastrutture e risorse umane”.
Le due associazioni annunciano che vigileranno sull’attuazione della nuova rete ospedaliera, chiedendo la pubblicazione periodica di indicatori chiari e verificabili, così da consentire ai cittadini di valutare in concreto se la riorganizzazione determinerà un miglioramento effettivo dell’assistenza sanitaria o, al contrario, ulteriori criticità.