Dal prossimo 28 giugno migliaia di famiglie in condizioni di disagio rischiano di perdere la casa e ritrovarsi in mezzo a una strada. Lo denuncia Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons, ricordando come in tale data scadrà la proroga agli sfratti decisa dall’ex Ministro Maurizio Lupi.

Lo scorso febbraio – spiega Tanasi – l’ex ministro delle Infrastrutture Lupi ha introdotto una sospensione temporanea delle esecuzioni di quattro mesi, decidendo di non inserire una proroga annuale agli sfratti come si era finora fatto per consentire alle famiglie con malati o portatori di handicap di non perdere l’abitazione nella quale risiedevano.

Il 28 giugno scadrà la mini-proroga del Governo, e si determinerà una situazione di caos – denuncia l’associazione – I soldi stanziati dall’esecutivo per l’emergenza abitativa, infatti, appaiono insufficienti: 35 milioni di euro all’anno da destinare alle famiglie disagiate che non riescono a pagare l’affitto a fronte di 332.169 provvedimenti di sfratto registrati in Italia tra il 2008 e il 2013, di cui 288.934 per morosità. Il rischio concreto è che migliaia di famiglie si ritrovino senza abitazione e senza un posto dove alloggiare.

Per tale motivo il Codacons chiede oggi l’intervento del Premier Renzi del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, affinché sia introdotta una nuova proroga agli sfratti, in attesa di un intervento che possa sanare l’emergenza abitativa esistente in Italia. Sulla questione, inoltre, sono state depositate in questi giorni due interrogazioni parlamentari, una al Senato a firma del Sen. Antonio SCAVONE, l’altra alla Camera dei Deputati dell’On. Angelo ATTAGUILE, con le quali si chiede al Ministro del Lavoro, al Ministro della giustizia, al Ministro delle Infrastrutture e al Ministro dell’economia quali provvedimenti intenda adottare il Governo quali misure intendano adottare a beneficio di anziani ultrasessantacinquenni; portatori di handicap gravi o minori; malati gravi o terminali e a soggetti che non dispongono di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza, e se il Governo intenda promuovere ulteriori iniziative per far fronte all’emergenza abitativa che costituisce uno dei fattori di maggiore e crescente tensione sociale che ormai interessa larghi strati della popolazione appartenenti, oltre le tradizionali categorie a rischio, anche a fasce di ceto medio.

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