La Sicilia è in questi giorni stretta nella morsa del caldo e dell’umidità, con temperature che superano abbondantemente i 30 gradi. Eppure, nei Tribunali dell’Isola magistrati, avvocati, cancellieri, personale amministrativo e cittadini sono costretti a lavorare e a partecipare alle udienze in aule prive di condizionatori, in condizioni del tutto inaccettabili.tribunali siciliani
Il Segretario Nazionale Codacons Francesco Tanasi denuncia l’assoluta inadeguatezza delle strutture giudiziarie siciliane, non messe nelle condizioni di garantire ambienti di lavoro adeguati al decoro e alla funzione essenziale della giustizia. Il caldo insopportabile non solo mette a rischio la salute di chi quotidianamente opera nei palazzi di giustizia, ma compromette anche la regolarità delle attività, provocando rallentamenti e disagi.
“Poiché la giustizia rappresenta un servizio essenziale per la collettività – dichiara Francesco Tanasi – non è accettabile che gli operatori debbano esercitare le proprie funzioni in ambienti che somigliano più a forni che a uffici pubblici. Lo Stato deve intervenire con urgenza per dotare tutti i Tribunali siciliani di impianti di climatizzazione adeguati, garantendo condizioni minime di vivibilità“.
“È inaccettabile – aggiunge Tanasi – che nel 2025 si debba ancora parlare di palazzi di giustizia privi di aria condizionata. Chiediamo quindi al Ministero della Giustizia di attivarsi immediatamente, perché non è più tollerabile che chi lavora o accede ai Tribunali lo faccia a scapito della propria salute”.
Il Codacons rivolge un appello affinché in Sicilia la giustizia non sia più amministrata in condizioni lesive della dignità costituzionalmente garantita a cittadini e operatori, sollecitando la segnalazione di ogni criticità riscontrata nei palazzi di giustizia dell’Isola.