Turni massacranti di 13 ore al giorno, sette giorni su sette, senza contratto e con paghe irrisorie. È quanto emerso a Palermo dall’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Lavoro e dall’Ispettorato territoriale, che ha portato alla denuncia di sei cittadini cinesi, gestori di un’azienda tessile accusati di caporalato. Le violazioni accertate, tra mancata sicurezza, lavoro nero e sfruttamento, ammontano a oltre 200mila euro. Sfruttamento lavorativo

Codacons Sicilia: scene di sfruttamento indegne, offriamo assistenza ai lavoratori Sfruttamento lavorativo

Su 30 lavoratori impiegati, ben 27 risultavano completamente in nero, molti dei quali cittadini italiani. Una situazione definita dal Codacons Sicilia “una ferita inaccettabile alla dignità del lavoro e un’umiliazione per chi già vive in condizioni di fragilità.

Il Codacons Sicilia condanna con fermezza quanto accaduto e chiede l’intervento immediato delle istituzioni. “Serve un fronte compatto per stroncare il caporalato – afferma l’associazione – attraverso controlli serrati, ispezioni a tappeto e pene esemplari per chi sfrutta il bisogno e la disperazione altrui”.

L’associazione ha annunciato di aver messo a disposizione la propria assistenza legale a favore dei lavoratori coinvolti, offrendo il supporto di una rete di professionisti per far valere i propri diritti in sede giudiziaria, ottenere giustizia e un giusto risarcimento.

“Non possiamo più tollerare che il lavoro diventi terreno di schiavitù moderna. Questa vicenda deve segnare un punto di svolta nella lotta allo sfruttamento lavorativo in tutta l’isola” – conclude il Codacons Sicilia.

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