Il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) rende noto di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini e operatori economici dell’area metropolitana di Catania, i quali esprimerebbero forte preoccupazione in merito a un progetto che riguarderebbe la realizzazione di un maxi impianto BESS (Battery Energy Storage System) in prossimità del mercato agroalimentare MAAS.Maxi impianto BESS
Il Codacons chiede chiarezza Maxi impianto BESS
Secondo quanto riferito nelle segnalazioni, il progetto sarebbe stato promosso da operatori privati attivi nel settore energetico e prevederebbe una potenza nominale pari a 1293 MVA e una capacità di accumulo di circa 8983 MWh, numeri che, se confermati, collocherebbero l’impianto tra i più grandi al mondo.
Il Codacons evidenzia come le segnalazioni lamentino l’assenza di qualsiasi forma di informazione pubblica o confronto con la cittadinanza, nonostante la rilevanza dell’intervento e la delicatezza dell’area coinvolta. Il sito, infatti, sorgerebbe, sempre secondo i cittadini, nelle immediate vicinanze del MAAS, dove opererebbero quotidianamente migliaia di lavoratori e dove transiterebbero generi alimentari destinati a gran parte della Sicilia. A poca distanza si troverebbero anche la casa circondariale di Bicocca, frequentata da personale penitenziario, magistrati, avvocati e operatori giudiziari, e gli aeroporti di Catania Fontanarossa e Sigonella.
Il Codacons sottolinea che ulteriori timori riportati nelle segnalazioni sarebbero legati a episodi avvenuti all’estero. Impianti simili sarebbero stati interessati in passato da incidenti rilevanti, con conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica. I cittadini farebbero riferimento a casi documentati in Arizona (2019), California (2025), Corea del Sud (2018–2020) e Cina (2021), dove si sarebbero verificati incendi, esplosioni ed evacuazioni. A preoccupare, in particolare, sarebbe il possibile rilascio di gas pericolosi come monossido di carbonio, idrogeno, fluoruro di idrogeno e acido cloridrico, che, sempre secondo le segnalazioni, sarebbero incolori, inodori e nocivi per l’uomo e per gli alimenti. Per tali motivi, si segnalerebbe che gli standard internazionali UL 9540A e NFPA 855 raccomanderebbero distanze di sicurezza da aree abitate o sensibili.
Il Codacons prosegue riportando che i cittadini avrebbero inoltre manifestato dubbi sul corretto svolgimento dell’iter autorizzativo. L’istanza sarebbe stata presentata sia alla Regione Siciliana sia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di Missione ZES. Secondo alcuni segnalanti, ciò potrebbe configurare una sovrapposizione di competenze non conforme alla normativa vigente. Si parlerebbe di una procedura avviata in modo anomalo, con possibili ipotesi di elusione delle prerogative regionali.
Altro punto critico, secondo quanto emerso dalle segnalazioni ricevute dal Codacons, riguarderebbe l’ “Invito ad Offrire“ pubblicato dal MAAS. In quel documento si farebbe riferimento esclusivamente a impianti da fonti rinnovabili e a sistemi di accumulo di potenza ridotta, pari a 10–15 MW. Il progetto ipotizzato, invece, supererebbe i 1000 MW, con caratteristiche radicalmente diverse da quelle previste. Tale difformità, sempre secondo i cittadini, potrebbe aver scoraggiato la partecipazione di altri operatori economici, con possibili ripercussioni sulla concorrenza e sulla trasparenza del procedimento.
Il Codacons aggiunge che alcuni segnalanti avrebbero infine richiamato il caso del Comune di Cremella, in Lombardia, dove un impianto BESS di soli 70 MW sarebbe stato oggetto di ampio dibattito pubblico e petizioni. A Catania, al contrario, un impianto quindici volte più grande procederebbe, sempre secondo i cittadini, senza alcuna condivisione o confronto con il territorio.
Alla luce delle segnalazioni pervenute, il Codacons chiede che venga fatta piena chiarezza sull’iter in corso e che ogni decisione venga assunta nel rispetto delle normative vigenti, della sicurezza pubblica, della salute dei cittadini e del principio di trasparenza amministrativa.
Il Codacons comunica infine di stare valutando l’opportunità di rivolgersi formalmente agli enti competenti, tra cui Regione Siciliana, Presidenza del Consiglio dei Ministri e MAAS, per richiedere accesso agli atti e ottenere chiarimenti puntuali in merito alla localizzazione del progetto, ai criteri autorizzativi e alla compatibilità con le normative urbanistiche, ambientali e di tutela della concorrenza.