Basta disservizi e silenzi, servono controlli e tariffe eque per gli isolani isole minori Sicilia
“Ogni inverno – prosegue Nanfitò – i collegamenti marittimi pubblici, già carenti in estate, diventano ancora più fragili. Non è accettabile che per presunte avverse condizioni meteo i natanti finanziati dallo Stato restino fermi nei porti, mentre quelli finanziati dalla Regione continuano a navigare regolarmente. È forse un modo per risparmiare da parte della compagnia di navigazione affidataria del servizio? E chi verifica se viene pagato indebitamente il vuoto per il pieno? Le Capitanerie di Porto sono state sollecitate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a controllare queste anomalie?”
Secondo il Codacons Sicilia, i disservizi cronici nei collegamenti hanno penalizzato per anni il turismo e messo in ginocchio intere comunità che vivono di stagione in stagione, senza presidi sanitari adeguati e con infrastrutture sempre più carenti.
“Gli isolani non chiedono privilegi, aggiunge Nanfitò, chiedono solo diritti uguali a quelli di tutti gli altri cittadini siciliani”.
Il Codacons accoglie con favore l’annuncio del Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha preannunciato la redazione di un bando pubblico per i collegamenti marittimi a partire dal 2027, ponendo così fine alle discrasie derivanti dalla doppia gestione dei fondi statali e regionali.
“Questo bando deve essere una svolta vera – sottolinea Nanfitò – con norme rigorose e controlli severi per garantire servizi di trasporto marittimo moderni, eco-compatibili ed efficienti. Basta con le vecchie imbarcazioni e le tariffe esose. Serve una unificazione delle tariffe che favorisca la destagionalizzazione turistica da aprile a ottobre e che preveda agevolazioni per i pendolari, oggi limitate a poche categorie”.
L’impegno politico verso i cittadini delle isole minori deve essere corale “riconoscendo il grande lavoro di tutela ambientale che questi cittadini svolgono ogni giorno. Grazie al loro sacrificio e alla loro passione, le piccole comunità isolane hanno conservato intatto un patrimonio naturale e culturale di valore inestimabile, che rappresenta l’anima più autentica della Sicilia”. – conclude Nanfitò.