Il giurista e Segretario Nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, scende in campo denunciando la situazione drammatica delle infrastrutture siciliane, definendola “una vergogna nazionale che penalizza milioni di cittadini”.Infrastrutture Sicilia

“Da oltre cinquant’anni – dichiara Tanasi – la Sicilia attende il completamento di opere fondamentali come il raddoppio ferroviario Palermo–Messina, la Palermo–Catania e la Siracusa–Gela. Cantieri infiniti, promesse mancate e continui rinvii hanno trasformato il diritto alla mobilità in un miraggio. È inaccettabile che nel 2025 interi tratti restino ancora a binario unico e viadotti crollati da anni non siano stati ricostruiti. A pagare sono sempre i cittadini, i lavoratori e le imprese”.

Il Codacons sottolinea che il raddoppio ferroviario della linea tirrenica Palermo–Messina, avviato decenni fa, procede con una lentezza insostenibile: completati solo alcuni tratti, mentre quello tra Castelbuono e Patti, lungo 38 chilometri, è ancora fermo alla fase di progettazione. I costi, inoltre, sono lievitati nel tempo da circa 3,9 miliardi a oltre 6 miliardi di euro, con cronoprogrammi che slittano di anno in anno. Infrastrutture Sicilia

Gravi criticità anche sulla rete autostradale siciliana: la A19 Palermo–Catania, la A20 Palermo–Messina, la A18 Messina–Catania e la Siracusa–Gela presentano interruzioni, cantieri infiniti e ritardi che in alcuni casi superano il decennio. Il viadotto Himera, simbolo del degrado infrastrutturale, ne rappresenta l’emblema. La Ragusa–Catania, dopo anni di attesa, ha appena avviato un nuovo lotto di lavori, mentre sulla Siracusa–Gela i costi di completamento risultano quasi raddoppiati.

“Non si tratta solo di inefficienze tecniche – prosegue Tanasi – ma di una grave violazione dei diritti costituzionali dei cittadini siciliani. Ogni giorno migliaia di persone perdono ore di lavoro, subiscono costi aggiuntivi e rischi per la sicurezza. Il Codacons chiede che Governo e Regione istituiscano immediatamente una cabina di regia unica per monitorare lo stato dei lavori e garantire responsabilità chiare a chi gestisce fondi pubblici e appalti. Servono trasparenza, efficienza e rispetto per i cittadini”.

Tanasi annuncia inoltre che il Codacons presenterà un rapporto tecnico dettagliato sulle opere incompiute e sui ritardi accumulati nei principali cantieri dell’isola, per rendere pienamente consapevole l’opinione pubblica della reale entità del disastro infrastrutturale siciliano.

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