Il Codacons accoglie con favore l’approvazione della norma di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana, che riconosce formalmente alla Regione il pieno esercizio della cosiddetta fiscalità di sviluppo, rendendo finalmente operativa una previsione costituzionale rimasta inattuata per oltre settant’anni.Fiscalità di sviluppo

La Regione ora deve tradurre l’autonomia in crescita, attrazione di investimenti e coesione sociale Fiscalità di sviluppo

“Ci troviamo dinanzi a un passaggio di rilievo costituzionale – dichiara Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazionale Codacons – dopo decenni di immobilismo, si restituisce alla Regione Siciliana una potestà fiscale essenziale. L’autonomia finanziaria, se esercitata con metodo e trasparenza, può diventare uno strumento di politica economica in grado di sostenere gli investimenti, valorizzare le risorse locali, creare occupazione e ridurre i divari strutturali che penalizzano il Mezzogiorno”.

Codacons sottolinea che l’attuazione concreta della fiscalità di sviluppo dovrà fondarsi su una strategia chiara e misurabile, capace di attrarre grandi imprese e multinazionali attraverso regimi fiscali competitivi, garantendo al contempo certezza normativa, stabilità regolatoria e semplificazione burocratica. Il tessuto produttivo siciliano ha urgente bisogno di capitali esterni, innovazione e occupazione qualificata: ciò sarà possibile solo affiancando alla leva fiscale un deciso snellimento dei procedimenti amministrativi e autorizzativi.

“L’autonomia fiscale non è una licenza politica, ma una responsabilità istituzionale – prosegue Tanasi – gli interventi dovranno essere selettivi, trasparenti e finalizzati a obiettivi concreti: competitività delle imprese, inclusione delle fasce deboli, valorizzazione del capitale umano e ambientale. Solo così la Sicilia potrà recuperare un ruolo attivo nel contesto economico nazionale ed europeo”.

In quest’ottica, il Codacons invita la Regione a valutare misure fiscali mirate per attenuare il peso dei carburanti, particolarmente gravoso sull’economia insulare. Tra le ipotesi: l’azzeramento di eventuali addizionali regionali, agevolazioni per le categorie produttive più esposte (trasporti, agricoltura, pesca), crediti d’imposta o detrazioni su base selettiva, compatibili con i vincoli europei sugli aiuti di Stato.

Per garantire efficacia e trasparenza, il Codacons propone l’istituzione di un Osservatorio indipendente sulla fiscalità di sviluppo, con il compito di monitorare l’impatto socio-economico delle misure adottate, verificarne la sostenibilità e assicurare un costante dialogo con la società civile, il mondo accademico e gli enti di ricerca.

“Dopo 80 anni – continua Tanasi – la Sicilia entra finalmente in possesso di uno strumento che può cambiarne il destino. Ma il successo dipenderà dalla capacità della Regione di agire con competenza, visione strategica e piena legalità. Il Codacons eserciterà con rigore il proprio ruolo di vigilanza civica, affinché l’autonomia fiscale non resti un titolo astratto, ma si traduca in progresso concreto per cittadini, imprese e territori” – conclude Tanasi.

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