Secondo i dati resi noti oggi, il Pil dell’area Ocse cresce, nel quarto trimestre dell’anno, dello 0,6% su base congiunturale e del 2,2% su base tendenziale.
Per il Codacons il dato più preoccupante è che l’Italia resta il fanalino di coda, l’unico paese dell’area Ocse ancora in contrazione, almeno su base tendenziale, considerato che nel quarto trimestre 2013 il Pil ha segnato un +0,1% rispetto al trimestre precedente ed un – 0,8% su base annuale.
In ogni caso non è che gli altri paesi dell’area Euro possano cantare vittoria, visto che il Pil sale di appena lo 0,3% su base congiunturale, troppo poco per dare una svolta alla disoccupazione.
Inoltre non è casuale che chi è fuori dall’Euro, sia all’esterno dell’Europa (Usa e Giappone) che in Europa (Gran Bretagna) cresca di più. Evidentemente i paesi dell’area Euro e la Bce stanno facendo ancora troppo poco per la crescita, vincolati dall’eccessivo egoismo e dalla paura di dover pagare per i debiti degli altri.
Per quanto riguarda l’Italia, il Codacons condivide la necessità evidenziata dal candidato Premier Renzi di una riforma fiscale, unica via per ridare crescita a parità di pressione fiscale.
E’ indispensabile, però, che il fine ultimo sia quello di ridare capacità di spesa alle famiglie rispettando, finalmente, l’art. 53 della Costituzione sulla progressività del sistema tributario.
Bisogna, cioè, avere meno Iva e più Irpef, più tasse sulle rendite finanziarie e meno sul lavoro, meno tasse su quel 50% di italiani che oggi fatica ad arrivare a fine mese e più su evasori, andando ad intercettare la ricchezza quando si manifesta o si trasferisce, ad es. con l’Imu più alta per chi ha più di 3 case, reintroducendo l’Iva per i beni di lusso ecc ecc..

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