Codacons: pronti a ricorsi se Governo regionale assegnerà ad Anas il futuro dei trasporti nell’isola. Gestione strade scandalosa da parte dell’ente e utenti insoddisfatti.

Fusione Cas AnasL’Anas sta valutando di gestire direttamente due importanti appalti dal Consorzio Autostrade Siciliane, con una dubbia assegnazione senza una gara di evidenza pubblica. Si tratterebbe, di fatto, di una pre-fusione. Fusione Cas Anas

Se Anas è pronta a gestire altre tratte autostradali siciliane, noi siamo pronti ai ricorsi in Tribunale per impedire che il Governo regionale assegni all’ente nuovi km di autostrade. Lo afferma il Codacons, commentando le dichiarazioni di Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Anas.

Siamo assolutamente contrari all’affidamento di nuove tratte autostradali ad Anas, e presenteremo ricorsi nelle sedi opportune contro qualsiasi provvedimento del Governo regionale che andrà in tale direzione, bloccando l’iter amministrativo – spiega il Codacons – La gestione della rete Anas in tutta Italia, infatti, non solo non è stata soddisfacente, ma in alcune tratte la si può definire “scandalosa”. Basti pensare al caso della Salerno-Reggio Calabria, simbolo assoluto della cattiva gestione dei lavori pubblici nel nostro paese e vera e propria vergogna italiana agli occhi del mondo, con i lavori terminati dopo addirittura 55 anni e costi abnormemente lievitati.

Fusione Cas AnasSotto gli occhi di tutti, poi, il pessimo stato di manutenzione delle autostrade siciliane gestite da Anas (L’autostrada A19 PA-CT, con il crollo nell’aprile 2015 delle pile 18,19 e 20 del viadotto Himera), e le strade “colabrodo” al centro di numerose inchieste giornalistiche e procedimenti giudiziari (Strada Statale 121, con il cedimento nel 2014 del viadotto in località Scorciavacche), che ne hanno evidenziato problematiche (buche, dissesto, scarsa sicurezza) e criticità sotto il profilo della gestione.

Per tale motivo, e di fronte all’insoddisfazione degli utenti delle strade, affidare ad Anas ulteriori tratte autostradali in Sicilia non può rappresentare una soluzione corretta e condivisibile, e qualsiasi provvedimento in tal senso sarà oggetto di ricorsi amministrativi al Tar ed al CGA– conclude il Codacons.

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